L'AC sarà una protagonista importante nell'animazione del sociale di cui la nostra città ha reale bisogno, in un tempo difficile; la città di Palermo sembra scivolare nel nulla, c'è bisogno di vocazioni autentiche all'impegno sociale e politico, radicate nella vita ecclesiale. L'AC in alcune fasi della vita politica ha supplito alla mancanza di quadri dirigenti, offrendosi alla politica, poi la scelta religiosa è stata una scelta di profondità, senza dimenticare l'impegno politico a diversi livelli, con lo stile associativo consueto, sale e lievito, un nascondimento che è non cedere alla tentazione del potere.
Le settimane sociali dei cattolici italiani (la 46° si celebrerà a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre 2010) , nate con lo scopo di difendere la Chiesa in un tempo difficile, hanno costruito percorsi a tutela non degli interessi di una parte ma del bene comune di tutti - nella Caritas in Veritate Papa Benedetto usa l'espressione "il bene di noi tutti" - ( "Bisogna poi tenere in grande considerazione il bene comune. Amare qualcuno è volere il suo bene e adoperarsi efficacemente per esso. Accanto al bene individuale, c'è un bene legato al vivere sociale delle persone: il bene comune. È il bene di quel “noi-tutti”, formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale" CV 7); il NOI presuppone l'esistenza di una comunità, la società che stiamo costruendo, in cui viviamo da protagonisti; quello che facciamo ha sempre una rilevanza politica e contribuisce a costruire una comunità.
La 46° settimana sociale dei cattolici italiani si apre in una stagione di vita ecclesiale piuttosto povera, caratterizzata da un paradosso: mentre i laici affievoliscono la loro voce, la gerarchia ecclesiastica è intervenuta pesantemente sulla cosa pubblica; è mancata una voce del laicato capace di tradurre le visioni in proposte, in strategie, i laici hanno parlato poco.
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